venerdì 5 settembre 2014

De finibus Terrae

Si, son tornata a casa, sto qui con lo zaino aperto e i cassetti sparpagliati, guardo cartina e credenziale e solo ora mi convinco che la folla dei ricordi e delle sensazioni, quell'insalata russa di immagini e persone e paesaggi che ho in testa, è stata vissuta, esperita e...conclusa ! Felice e satolla, son soddisfatta di essere giunta ancora ad un altro..finis terrae ! 
Novecento km suppergiù fra monti, colli, piana e mare.
Erba fiori boschi sabbia onde scogli case sorrisi profumi silenzi nuvole e colori

Da dove e verso dove partirà il mio prossimo Cammino? :-)) 









martedì 2 settembre 2014

Camminare, perché ?

Camminare: la via e la meta, il mezzo ed il fine. 
Camminare fa sorgere idee e pensieri mentre svuota la mente e la mette a tacere. 
Camminare regala emozioni ed esperienze, aspettative e promesse. 
Camminare è l'essenza della curiosità, è lasciarsi sorprendere da quel che c'è dietro l'angolo.
È nascere ogni giorno e ogni giorno è un viaggio nuovo.
È mettersi alla prova, è fatica e ristoro, è far il silenzio dentro per ascoltare quello intorno, è vedere e godere e scoprire, è non avere mai fame perché tutto ti nutre e ti sazia, camminare è tutto il mondo fuori e tutto il mondo dentro...




" Fa salpare il tuo sogno, ficcaci dentro la tua scarpa" Paul Celan

"Il modo migliore di vedere un paese? Con gli scarponi" Bruce Chatwin



"Grazie all'indovino di Hong Kong stavo ritrovando il piacere di viaggiare...ma anche quello di vivere..ascoltavo chi mi parlava, godevo di quel che mi succedeva intorno, avevo agio per mettere in ordine nelle mie impressioni, per riflettere. Avevo tempo e silenzio, qualcosa di così naturale, ma oramai diventato un lusso che solo pochissimi riescono a permettersi" (Tiziano Terzani)


           Perché camminare è libertà 

Camminare, una rivoluzione




"Camminare è una modalità del pensiero. È un pensiero pratico. È un triplo movimento: non farci mettere fretta; accogliere il mondo; non dimenticarci di noi strada facendo...
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Camminare è divagare: dal sentiero segnato, dalla via principale per seguire altri sentieri e altre vie più discoste, più laterali, secondarie o intraviste appena.
Camminare è fermarsi: perché ne abbiamo voglia, perché le gambe, perché il posto o la luce, perché ...."
( A. Labbucci)


"Per camminare ci vuole, come recita l'Ecclesiaste, la "lunghezza del soffio" cioè lo spirito calmo e paziente e non l' "altezza del soffio", lo spirito impaziente e superbo. 
Se si è umili si cammina, se si è superbi non si cammina, si striscia." A.L.

lunedì 1 settembre 2014

Camminare


Portar via solo ricordi e lasciar nient'altro che orme 
(Chief Seattle, capotribù degli Suquamish)

Lo spirito profondo di chi cammina? 
"Non lasciare tracce che il vento non possa cancellare, non adagiarsi sui passi compiuti, non lasciarsi trattenere, divagare per altri sentieri, rimettersi in cammino per cercare ancora..." (A.Labbucci, Camminare, Roma, 2911)

Ora che son arrivata davanti al mare...

HOltre non posso se non...navigare!
Verso sud sud est...



Precisazioni e ringraziamenti :-))

1_ Anna è la professoressa Anna Trono, docente di Geografia presso l'Università di Lecce. Ha pubblicato moltissimo sull'argomento del Cammino nel Salento in collaborazione con la Facoltà di Beni  Culturali ed Istituzioni Pubbliche.
2_ l'incontro con Anna è avvenuto grazie a Ian Brodrik con cui sono venuta in contatto sulla rete anni fa quando stavo preparando il mio Cammino da Londra-Canterbury-Torino. 
È fra i più importanti studiosi e referenti "seri" sul percorso da Roma verso il Sud e Gerusalemme. Il Cammino è anche uno specchio dell'umanità e intorno al progetto svolazzano anche rapaci e poco seri personaggi che ne vogliono ricavare personali vantaggi di prestigio e di business, purtroppo. Anna e Ian ne sono fedeli paladini, difensori dell'universale cammino per tutti a vantaggio di tutti. Che poi il Sud ne tragga evidenti vantaggi come è stato per il cammino di Santiago ben venga! 
Per questo Ian ha fondato una apposita associazione di studi e di pellegrini chiamata "The Jetusalem Way" e sostiene che così più correttamente si debba chiamare questa che più comunemente viene chiamata la Via Francigena del Sud. Ciò poiché la Comunità Europea non ha inserito il percorso fra i Cammini ufficiali come la Francigena ed i percorsi jacobei verso Santiago. Su Facebook vi è la pagina dedicata.
4_ il segno del pesce che ho incontrato una mezza dozzina di volte e che mi ha confortato qua e là sulla strada è stato scelto da M.Datti e F. Cinti autori della guida la Via Francigena del Sud (ed. Terre di Mezzo) ma non è un segno ufficiale. Però trovarlo sui pali e sui muretti ti fa sentire come se incontrassi qualcuno che sa perché sei lì a sorridergli 


3_ ringrazio tutte le persone che mi hanno accolta e messa sulla buona strada, le Suore Clarisse, Costantin e don Salvatore, i gestori dei B&b come Vito e Nena e Flavia, la barista generosa e il panettiere aperto all'alba e comunque tutti quanti, anche chi senza nome è rimasto, ma è ben vivo nei miei ricordi.

Infine ringrazio la santa pazienza di chi ha...camminatoconme davanti al pc e che, spero, si è divertito a leggermi
Se fosse stato nel frattempo assalito dallo stesso virus del trip a piedi si metta in contatto e gli passo due dritte sulla buona strada
:-))

Ora che torno, ci vediamo a tango? 
I piedi non hanno un cerotto e nemmeno più una vescica!
Devo tornare ad allenarmi e prepararmi scarpette e abito perché  sta per arrivare la soirée di tango argentino organizzata da Alfonso per Aldobaraldo il 26 settembre nella spettacolare Galleria alla Reggia di Venaria !!!

domenica 31 agosto 2014

-1 anzi 0. !!! Santa Maria di Leuca







Finalmente, passo dopo passo, eccomi giunta fino alla porta d'Oriente, alla fine della terra d'Europa :-)))

 
Sul banco in chiesa l'occhio, non a caso, mi cade sulla copertina e mi sorride Sant'Agostino! Poi apro, non a caso, il libro dei salmi ed il testo che trovo mi riporta là dove son sempre stata, bella tranquilla sui sentieri di Puglia e della vita. 


900 km fa cominciò tutto da Roma. 
Era il 21 dicembre 2012, la prima fase si concluse a Bari il 7 gennaio 2013.
Non sapevo quanto sarebbe stato duro il cammino, fra i miei sei questo fu il più duro, faticoso, difficile e così freddo...
Come sempre il tempo lascia svanire fatiche e brutture e conserva nel nostro cuore e nell'armadio dei ricordi solo le persone più generose e la natura più benevola.
Questi ultimi 250 km in 10 giorni sono poi stati una calda e sontuosa conclusione !
E la mia gamba bionica ha retto splendidamente, quale premio più bello?
:-))








-2. Tricase_ 30 agosto

La passeggiata mattutina su stradette tranquille, qualche ulivo e bordure di campi bruciate è volata via senza troppa fatica. Che sia l'allenamento che a furia di camminare mi fa sentire bella pimpante anche dopo sei ore di cammino? È che partire ancor prima dell'alba, sul fresco della notte aiuta almeno per metà del tragitto, poi se non sale il vento diventa più dura, senti il caldo che ti avvolge e sale su dalla terra secca e dalla strada asfaltata e ti fa sudare persino negli occhi. 
  Che bouquet per cominciare la giornata!
Più frutti che foglie! Tentazione irresistibile


scala verso il cielo :-)) chi non vorrebbe possederne una ?
O sarebbe meglio un palazzo traforato?
O un castello in cui immaginare una tenuta templare?
....…
Anche stamani la provvidenza del Cammino è arrivata puntuale e copiosa. Non so bene per quale ragione il mio telefono magico che mi trova dove sono sulla sua mappa è impazzito all'improvviso e mi segnalava in tutt'altra direzione a km di distanza... Impossibile essere là! A nord-ovest io che dovrei camminare a sud- est? Eppure ho il sole sul lato giusto e le scarse ombre mi rinfrescano sulla sinistra...Ma se son là invece che qua, allora dove sto andando a sbattere? Sulla costa ionica? E ora che il sentiero si biforca vado a destra o svolto a sinistra? Insomma tra spegnere e riaccender in cellulare, osservare le ombre e sentire il vento con l'indice scelgo si fermarmi a gustarmi due fichi e poi magari tutto andrà a posto! Infatti poco dopo passa un...marocchino con suo carretto d'ambulante e mi conforta, Hamdulillah!!! perché sarà impazzito il Cell ma non io che non sono sulla cattiva strada :-))
Poco dopo eccomi ad Andriano, cerco un bar, ma all'angolo c'è una chiesetta la cui porta si apre proprio davanti me! Don Salvatore mi sorride e mi invita ad entrare. È stato a fare gli esercizi spirituali sul Cammino di Santiago ed è felice di fare due chiacchiere, offrirmi un bagno e l'operazione cambio gomme di ogni metà mattina. E poi mi fa il timbro più colorato, di un bel verde smeraldo, di tutta la credenziale! Meglio, molto meglio di un bar pieno di uomini pigri che parcheggiano anche sui marciapiedi e non farebbero cinquanta metri senza l'auto sotto il sedere e mi guardano come una marziana, mi guardano di sottecchi, son curiosi assai ma non favellano....soprattutto chissà che pensano!  L'unico che osa è Vito, che ha lavorato in Svizzera come muratore, che ferma il furgoncino mentre me ne vado fuori paese e si offre di darmi un passaggio, almeno fino al borgo più vicino. Ma non si capisce che i pellegrini vanno a piedi? Ma da Roma, signora, proprio Roma Roma? Io ci son stato una volta sola, a vedere una partita della Juventus...

Finalmente arrivo a Tricase! Una dolcissima e giovane padrona di casa mi accoglie sulla soglia del suo B&b dal nome buffo come Fufla. Fuori la casa è anonima e poco accattivante, ma quando entri... un'oasi che concretizza un miraggio!!!
Proprio il posto giusto per una come me, ci sono libri ovunque, intorno alle poltrone, sui pianerottoli, persino vicino alle bici e su tutti i tavoli e sui ripiani delle librerie ci sono anche bicchieri e ottime bottiglie di vino e dischi e fiori e foto di famiglia e quotidiani e cartine a disposizione. Ci prendiamo una bibita fresca,  Flavia mi vede affamât a e stanca e porta un tavolo una rotta du frutta da gars venire quanto è buona, poi mi trascina su fino al tetto, che è un terrazzo accarezzato dall'aria di mare, con piante e salotti di bambù e una bella stenderia per il mio bucato.

Passerò il pomeriggio a scrivere e leggere nel silenzio armonioso della casa e prima del calar del sole inforco la bici parcheggiata per me nell'androne e...pedalo per otto km e mi tuffo fra le rocce in un mare smeraldo come non ho conosciuto mai!
La sera, non paga, mi concedo una breve passeggiata per Tricase, da un palazzo giungono note d'un concerto con musica di Mozart







-3 Fino ad Otranto ed oltre_29 agosto

    Otranto ed i suoi ottocento martiri



Ad Otranto ci si arriva dall'alto e ti colpisce subito la sua ampia baia sabbiosa, col vento che spazza vivacemente le onde del mare proprio celeste. Poi lo sguardo corre al borgo che brilla candido nel sole lucente, il castello s'impone e ti apre le porte per salire alla Chiesa dei Santi Martiri, non senza prima passare lungo le forche caudine dei negozietti e delle eleganti boutiques che propongono artigianato e raffinate telerie. Per fortuna non posso comprarmi nulla, lo zaino già si fa sentire a sufficienza senza aggiungerci un colorato abitino coprisole o una bella sacca tessuta a mano, che mi piacerebbe assai.
Sono arrivata qui da poco coi piedi un po' fusi, ma allegra come una pasqua perché è presto, appena le 9,30, pur se già ha camminato quattro ore filate. Trovo un bar affacciato sulle onde e ne approfitto sia per  recuperare le calorie perdute con caffè e pasticciotto di ricotta e maracuja sia per un pit stop per cambiare le...gomme cioè calzini e calzature ( prevedo un proseguimento su asfalto caldo per cui...sandali!)
Lungo la solita tortuosa cashbah che sono questi villaggi del Sud mi perdo e mi ritrovo salendo a visitare la famosa chiesa con le ossa dei suoi martiri in vetrina ed ammirare lo spettacolare mosaico pavimentale.







Sogno e viaggio fra animali fantastici e personaggi antichi, fra miti e riti di cui non so la simbologia. Ne sono assolutamente affascinata, al punto che perdo la nozione del tempo. In effetti stamani il vento mi ha aiutata a marciare senza troppa fatica e mi sento proprio bene che non ho voglia di ripartire e starei qui a scialare tempo e pensieri sparpagliati. Mi attendono però ancora almeno 7 km cioè minimo un'altra ora e mezza sotto un sole potente e così riparto verso Uggiano la Chiesa, dove mi aspetta la Signora Maddalena al suo b&b.



Solo nel tardo pomeriggio oso avventurarmi fuori dalla corte ombrosa e fiorita, 



Visto che ho a disposizione pure una cucina mi concedo un pasto vero e vado alla ricerca di stuzzicherie salentine. Fu così che scoprii, nel commestibile dietro l'angolo, un tonno specialissimo, tagliato in fette spesse, passato alla brace e messo sott'olio, una vera delizia per accompagnare i pomodorini offertimi dalla Nena ed un formaggio fresco e leggero... Tutto goduriosamente innaffiato con negramaro di produzione locale spillato dalla botte e comprato sfuso. 
Alla fine ero così satolla e un po'...ciucca, anche un po' stanca va'! che alle 21 già son finita nel mondo dei sogni. La sveglia comunque sarebbe stata alle 4,30 per un nuovo cammino e nuove strade. Meglio riposare adeguatamente.