mercoledì 9 maggio 2012

ASINI... PELLEGRINI

Jacques mi ha ceduto il controllo di Arthur che fa le bizze e non ne vuole sapere di  riprendere il cammino  sotto la pioggia

Con Arthur che faceva... imbestialire il suo amico e padrone Jacques mi sono imbattuta per molti giorni sul Cammino verso Santiago nel 2009, anzi ci ho fatto anche l'entrata trionfale davanti alla Basilica con tanto di foto e di giornalisti a immortalare l'evento. Jacques arrivava addirittura da Saumur, dal cuore della Francia dei Castelli della Loira, aveva sulle spalle 1500 km e due mesi di cammino, io più banalmente e meno eroica solo da 650 km spagnoli. Ma abbiamo condiviso l'emozione del traguardo alla cattedrale e qualche incontro negli albergues con tranquille chiacchierate a tavola fra pellegrini stanchi ed ansiosi di arrivare alla meta. Jacques non ne poteva quasi più di tener testa a quel testone di Arthur, che ogni tanto scappava o non ne voleva di partire... Questi ricordi mi son venuti di botto in mente domenica mattina scorsa.
Me ne stavo con un gruppo davanti al Duomo e si parlava di Torino nel Medio Evo e di pellegrini che passavano dal Moncenisio e qui giungevano per proseguire verso Roma, quando all'improvviso da Via della Basilica si affaccia un carretto trascinato da un asino e guidato da un giovane pellegrino accompagnato dalla sua sposa con in braccio un frugoletto di pochi mesi... Lì per lì ho notato la stravaganza, ma nulla più.  Mentre salutavo con un benvenuto e ben incuriosita, ho fatto un giro intorno al carro ed eccola! c'era sul basto incollata la Madonna nera di Le Puy en Velay ( da dove ero partita anch'io nel 2010!!! ma per la Spagna) e scopro pure sul retro del carretto il simbolo giallo del pellegrino della Via Francigena e la freccia...Roma!!
Il mio cuore ha fatto un tuffo di contentezza, si trattava di pellegrini romei!
Mi sono all'improvviso sentita " a casa", cioè in quel mondo lì che solo chi ci ha vissuto lo sa.
Gli impavidi incredibili ragazzi, perché non avranno avuto più di trent'anni, avevano con sè anche un altro paio di bimbi nel carretto! Tranquilli e pacati hanno sistemato l'asinello alla griglia e se non fosse stato per la capottina in lucido nailon trasparente del carretto e gli abiti tecnici dei pellegrini avrei potuto pensare di essere finita in un altro tempo... Felici di trovare qualcuno che ne sapeva mi hanno raccontato un po' del loro Chemin e delle difficoltà a trovare la via e le sistemazioni adeguate per l'asino... chi ha ancora ora "camere con stallaggio" ???  Le  bimbe di non più di 4 o 5 anni  se ne stavano sedute silenziose con gli occhi sgranati a guardarsi intorno, tram e cemento invece dei boschi e del vento...
Quei ragazzi troppo incredibili e coraggiosi per questi giorni difficili mi han fatto venire una frenesia tale che conto i giorni e non vedo l'ora di partirmene anch'io... è che quando cominci a camminare e non solo per quei 100 km canonici tanto per dire che anche tu... ma te ne vai invece fra te e te leggera per mille e mille km lasciando che il cammino ti prenda con sè, allora ti viene un virus dentro che ti fa pellegrinapersempre...

p.s per chi volesse saperne di più sulla famiglia con l'asinello può trovare sul sito della stampa l'articolo che li riguarda http://multimedia.lastampa.it/multimedia/torino/lstp/142744/

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