Ieri sera è stato un tripudio di sapori e profumi e colori.. caponata e peperoni gialli gratinati, crema di fave e peperoncini rossi e verdi, frittura di verdure, insalata di pomodorini e melone bianco, tutti affogati in un negramaro rosé che ( avrei abbracciato la chef per tutto questo bendidio) mi ha resa allegra più del solito e sonnacchiosa al punto giusto per ritirarmi presto.
La notte arriva presto infuocando il cielo di amaranto e viola, poi solo le stelle, il tubare di due tortore in amore ed il silenzio pieno della campagna.
Oggi tappa tranquilla, in totale solitudine lungo la Via Traiana e campi di ulivi, muretti a secco e masserie candide e maestose.
Dopo 4 ore, con piccole soste informative del Parco delle Dune, raggiungo la statale e finalmente lo svincolo per il mare. Me ne vo' a passo spedito chè voglio arrivare subito per una bella nuotata, quando mi si accosta una motoretta e dentro il casco trovo il sorriso buono e un po' sdentato di un panciuto signore che mi invita... "Dai, salta su, che io porto te al mare! Fa già troppo caldo per camminare tutta sola! Donna sola non va bene. Faccio vedere un bar con tutto, un posto bellissimo, a Santa Lucia!" Lucia? Un nome, un destino! Decido che mi fido, lui prepara i poggiapiedi, china un po' la moto per farmi salire e...via! Il tempo di agganciarmi al suo rotondo girovita e già siamo sulla riva. Si chiama Constantin, è rumeno, fa il muratore ed venuto al chioschetto a salutare i suoi amici. Non vuole neppure un caffè in cambio, gli basta avermi dato uno strappo e non capisce che i pellegrini vanno solo a piedi anche sotto il sole! E che si fidano degli incontri mai casi ami sul Cammino. E io adesso gli son ancora più riconoscente perché senza il suo generoso e gentile fuori programma non avrei scoperto questa meraviglia della Costa Merlata dove mi sono tuffata con immenso piacere.
Mentre nuotavo beatissima in quell'acqua dai mille blu mi sono ricordata che l'anno scorso a quest'ora il mio mare era la piscina in città, ci andavo con le stampelle e col tram e ogni santo giorno mi "godevo" le solite 50 vasche...
Ah, che meraviglia la vita che prende e poi ridà e sorprende!!!
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