La passeggiata mattutina su stradette tranquille, qualche ulivo e bordure di campi bruciate è volata via senza troppa fatica. Che sia l'allenamento che a furia di camminare mi fa sentire bella pimpante anche dopo sei ore di cammino? È che partire ancor prima dell'alba, sul fresco della notte aiuta almeno per metà del tragitto, poi se non sale il vento diventa più dura, senti il caldo che ti avvolge e sale su dalla terra secca e dalla strada asfaltata e ti fa sudare persino negli occhi.
Anche stamani la provvidenza del Cammino è arrivata puntuale e copiosa. Non so bene per quale ragione il mio telefono magico che mi trova dove sono sulla sua mappa è impazzito all'improvviso e mi segnalava in tutt'altra direzione a km di distanza... Impossibile essere là! A nord-ovest io che dovrei camminare a sud- est? Eppure ho il sole sul lato giusto e le scarse ombre mi rinfrescano sulla sinistra...Ma se son là invece che qua, allora dove sto andando a sbattere? Sulla costa ionica? E ora che il sentiero si biforca vado a destra o svolto a sinistra? Insomma tra spegnere e riaccender in cellulare, osservare le ombre e sentire il vento con l'indice scelgo si fermarmi a gustarmi due fichi e poi magari tutto andrà a posto! Infatti poco dopo passa un...marocchino con suo carretto d'ambulante e mi conforta, Hamdulillah!!! perché sarà impazzito il Cell ma non io che non sono sulla cattiva strada :-))
Poco dopo eccomi ad Andriano, cerco un bar, ma all'angolo c'è una chiesetta la cui porta si apre proprio davanti me! Don Salvatore mi sorride e mi invita ad entrare. È stato a fare gli esercizi spirituali sul Cammino di Santiago ed è felice di fare due chiacchiere, offrirmi un bagno e l'operazione cambio gomme di ogni metà mattina. E poi mi fa il timbro più colorato, di un bel verde smeraldo, di tutta la credenziale! Meglio, molto meglio di un bar pieno di uomini pigri che parcheggiano anche sui marciapiedi e non farebbero cinquanta metri senza l'auto sotto il sedere e mi guardano come una marziana, mi guardano di sottecchi, son curiosi assai ma non favellano....soprattutto chissà che pensano! L'unico che osa è Vito, che ha lavorato in Svizzera come muratore, che ferma il furgoncino mentre me ne vado fuori paese e si offre di darmi un passaggio, almeno fino al borgo più vicino. Ma non si capisce che i pellegrini vanno a piedi? Ma da Roma, signora, proprio Roma Roma? Io ci son stato una volta sola, a vedere una partita della Juventus...
Finalmente arrivo a Tricase! Una dolcissima e giovane padrona di casa mi accoglie sulla soglia del suo B&b dal nome buffo come Fufla. Fuori la casa è anonima e poco accattivante, ma quando entri... un'oasi che concretizza un miraggio!!!
Proprio il posto giusto per una come me, ci sono libri ovunque, intorno alle poltrone, sui pianerottoli, persino vicino alle bici e su tutti i tavoli e sui ripiani delle librerie ci sono anche bicchieri e ottime bottiglie di vino e dischi e fiori e foto di famiglia e quotidiani e cartine a disposizione. Ci prendiamo una bibita fresca, Flavia mi vede affamât a e stanca e porta un tavolo una rotta du frutta da gars venire quanto è buona, poi mi trascina su fino al tetto, che è un terrazzo accarezzato dall'aria di mare, con piante e salotti di bambù e una bella stenderia per il mio bucato.
Passerò il pomeriggio a scrivere e leggere nel silenzio armonioso della casa e prima del calar del sole inforco la bici parcheggiata per me nell'androne e...pedalo per otto km e mi tuffo fra le rocce in un mare smeraldo come non ho conosciuto mai!
La sera, non paga, mi concedo una breve passeggiata per Tricase, da un palazzo giungono note d'un concerto con musica di Mozart
Nessun commento:
Posta un commento